C’è chi l’ha definita un’ ‘edizione preziosa’. Qualcuno, l’ha vista come il riflesso – vivo, ricco, denso di proposte – di una Milano sempre più smart.
Ciò che è certo è che l’edizione 2016 di Eurocucina al Salone del Mobile di Milano è stata un boom colossale: di affluenze e di proposte. Tanti gli espositori, altissima la qualità. Tanto che – a posteriori – possiamo permetterci di tracciare un identikit di un fenomeno. E di un pubblico che cambia.
Ma vediamo di non bruciare le tappe e di fare un passo indietro: ne vale la pena, visto che stiamo parlando del Salone del Mobile, di un appuntamento – cioè – che vanta mezzo secolo abbondante di storia e che negli ultimi anni, è diventato il punto di riferimento mondiale dell’arredamento di interni.
Il Salone del Mobile nasce nei primi anni ’60: ai tempi, cioè, del grande Boom Ecomomico: tempi di ricostruzione postbellica, edilizia a gogò… ed esigenza di arredare i nuovi appartamenti di una nuova borghesia.
Eurocucina nasce qualche anno dopo: nel ’74. Ed è da subito vincente.
D’altra parte, ciò che l’esposizione (che negli anni pari viene affiancata dal Salone Internazionale del Bagno) offre al suo pubblico è qualcosa di impagabile: una panoramica ad ampio raggio su cucine di altissima qualità.
Ma veniamo all’edizione 2016 di Eurocucina. Boom di ingressi, si diceva. Ebbene sì, le cifre parlano chiaro: 372.151 presenze di cui un buon 67% costituito da stranieri. La vocazione all’export, pare evidente, come in ogni ramo delle aziende dedicate alla produzione di mobili… anche se danno da pensare (finalmente, in positivo) anche le cifre relative al mercato interno, che registra un trend di sensibile ascesa tanto per il 2015 quanto per i primi 3 mesi del 2016.
Vastissima, la gamma di proposte… con un denominatore comune, però: uno stile contemporaneo ed essenziale, lontano dagli estremi di un passato abituato a giocare sulla dicotomia minimal-barocco.
Il nuovo stile che è emerso dal ‘palcoscenico’ di Eurocucina 2016 è borghese. Ed internazionale, of course.
Tutti aspetti che hanno trovato ampio riflesso nella proposta di RiFRA, che quest’anno – a Eurocucina – ha presentato il meglio dell’identità RiFRA Luxury Design.
La chiave di lettura di questa edizione 2016, per noi è stata la riflessione sui materiali. O un ‘ritorno alla materia’-
La materia, per come la intendiamo noi, è un soggetto ad ampio spettro: qualcosa di storico e moderno al tempo stesso. La materia è la base di ogni cosa e parla tanto la lingua del presente, quanto quella del passato.
Le nostre proposte, hanno seguito questa falsariga. Basti pensare a due delle cucine che abbiamo presentato al nostro pubblico. Parliamo della Cucina One, per esempio: con la sua isola monolitica in cui il calore antico del rovere sposa la preziosa lucentezza della bordatura in ottone. O della Cucina Fly: con la bellezza austera, essenziale, del suo rivestimento in cemento color ardesia.
Modernità e tradizione, fuse e declinate in un gioco a incastri senza soluzione di continuità. Il lusso, d’altra parte, non ha tempo.
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